01 Giu Il vento selvaggio che passa / Richard Yates
"E se l'arte non esistesse?"
Recensione Il vento selvaggio che passa. Se avete amato “Revolutionary road” e non lo avete dimenticato, la buona notizia è che Minimum Fax ha pubblicato un romanzo di Yates rimasto inedito.
“Il vento selvaggio che passa” è il suo penultimo libro, pubblicato nel 1984 e rimasto inedito in Italia fino a febbraio 2020. Per me è stata una bellissima notizia, perché Revolutionary road mi era rimasto nel cuore, sia per la storia che per la scrittura di Yates. Un genio che non so perché sia così poco conosciuto.
Il titolo originale è “Young hearts crying” che probabilmente rende meglio l’idea della storia. I temi sono quelli delle aspettative deluse, della ricerca costante e ossessiva di costruirsi una vita nel mondo dell’arte e della letteratura. Yates affronta il tema del talento e dell’immagine che si ha di sé e delle proprie capacità che si scontrano con la realtà. Ma anche delle leggi del mercato, che spesso non premia il vero talento, ma la capacità di sapersi vendere. Il romanzo è anche un grande omaggio a Francis Scott Fitzgerald, un riferimento fondamentale per Yates.
E’ anche una storia incentrata sulla ricerca della felicità, che può diventare una vera ossessione e che può impedire ai protagonisti di non vedere di avere già tutto quello che può permettere di raggiungerla.
La trama
Michael Davenport è un poeta ambizioso, convinto che il proprio talento lo porterà alla fama, e insegue un’idea di arte lontana da ogni compromesso. Nonostante abbia scoperto, appena dopo le nozze, di aver sposato una ricchissima ereditiera, accetta un modesto impiego in una visita di second’ordine in attesa di una svolta nella sua carriera di scrittore.
La giovane moglie Lucy non capisce perché Michael si rifiuti con tanta ostinazione di sfruttare un benessere economico che è a portata di mano, ma si adatta al nuovo tenore di vita e anzi resta ammaliata dall’ambiente bohémien fatto di giovani artisti di successo e ragazze affascinanti. Però di una cosa Lucy è certa: tutte le persone che frequenta e che ha intorno sembrano più felici di lei.
Qui il link al sito della casa editrice
Leggi anche la recensione di Joel Dicker La scomparsa di Stephanie Mailer
Nessun commento