24 Ott Americanah / Chimamanda Ngozi Adichie
"L'unica ragione per la quale dici che la razza non è un problema è perché vorresti che non lo fosse".
Quanto sappiamo noi dell’Africa?
Recensione Americanah di Chimamanda Ngozi Adichie
E’ la prima volta che affronto il libro di una scrittrice africana (non afroamericana). E ho capito che dell’Africa non sappiamo niente. Chimamanda Ngozi Adichie è una degli scrittori Igbo nigeriani, un popolo sopravvissuto alla guerra del Biafra, con una importante tradizione culturale.
Ifemelu, giovane nigeriana cresciuta dalla madre con una rigida educazione cristiana e da un padre ligio al proprio lavoro, ma ben presto messo in crisi dalla situazione politica del paese, sogna l’America.
In Nigeria, infatti, anche studiare è diventato impossibile, da quando i professori universitari sono sempre in sciopero. Riesce a ottenere il visto e partire, lasciando a casa la famiglia e Obinze, il fidanzato. Negli Stati Uniti deve lottare per trovare il proprio posto. Ma, soprattutto, si scontra per la prima volta con il “problema” della razza. “Scopre di essere nera”, come condizione che crea sempre problemi che non si era mai posta. Anche tra afroamericani e americani.
Ifem apre un blog, “Razzabuglio”, nel quale esprime liberamente e con ironia il suo punto di vista sull’America e sul suo essere, come la definiscono le amiche, “americanah”. Ottiene una borsa di studio a Princeton, segue con interesse la campagna elettorale di Obama. E quando sembra che la sua vita abbia preso la piega giusta e abbia ottenuto il suo posto in America, decide che è ora di ripartire. E tornare a casa.
In Nigeria c’è Obinze, che nel frattempo ha ottenuto il successo che desiderava, si è sposato e ha una figlia. Ma non ha mai dimenticato Ifem.
Capelli e parrucchiere
La storia è complessa e lunga. Lo stile di Chimamande Ngozi Adichie è elegante, toccante, delicato, ma anche ironico. Lo sguardo sull’America, e anche sull’Europa, è sempre obiettivo e credo che faccia riflettere. Mi ha colpito moltissimo la descrizione della Nigeria, un Paese pieno di risorse, che vuole rinascere. Tra contrasti enormi: corruzione, ricchezza, povertà e voglia di modernità.
Ho capito che dell’Africa non sappiamo molto e libri come questi ci permettono di scoprire cosa sta dietro alla scelta di lasciare la propria vita, la famiglia, i cibi che si è abituati a mangiare, per proiettarsi in un altro Paese, dove si è spesso solo considerati “diversi”.
Ho adorato le descrizioni dei capelli, le acconciature, la difficoltà di accettarli al naturale, la necessità di stirarli per trovare un lavoro. E i negozi delle parrucchiere afro in America: luoghi estremamente affascinanti.
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