Capire il cuore altrui / Antonella Lattanzi

Emma, Flaubert e altre ossessioni

Capire il cuore altrui di Antonella Lattanzi

A ogni libro amo sempre di più la scrittura di Antonella Lattanzi. In questo breve saggio, che a tratti sembra un diario, mi ha ricordato perché ho tanto amato Madame Bovary. Come scrive Paolo Nori in “Sanguina ancora”, ciascuno di noi ricorda quando ha letto un grande libro, che nella sua vita ha lasciato una traccia. Nel caso di Nori il libro era Delitto e Castigo di Dostoevskij, ma il discorso vale benissimo anche per Flaubert.

Emma Bovary è un personaggio che vince tutti i tentativi di svalutarla, di ridicolizzarla, di ridurla a una donna debole e insoddisfatta, una borghesuccia annoiata.

Quello che  ho riscoperto grazie a questo libro è quanto Emma sia desiderio, sia fame e sete di vita, di tutto. Sia bisogno di autodeterminarsi, di decidere e poi di non riuscire ad accontentarsi. Emma è ciascuna o ciascuno di noi quando non ci accontentiamo, quando vorremmo leggere tutti i libri sapendo che una vita non ci basterà, quando abbiamo bisogno di qualcosa in più. Autoaffermazione, fino all’ultimo estremo gesto, vissuto con convinzione, con determinazione, con la sofferenza più tremenda. Non c’è in Emma il pentimento di Anna Karenina, ad esempio.

L’autrice ha riletto Madame Bovary molte volte nella sua vita. Mi è sembrato di essere lì con lei, a sottolineare le frasi, a perdermi nella sinfonia dei colori e dei suoni di cui questo romanzo trabocca, o di salire sulla carrozza in una folle corsa.

Un grande romanzo, come questo scritto da Flaubert, altra figura che Lattanzi ci aiuta a riscoprire, è una voce che parla a ciascuno. E mai come in questo periodo ho bisogno di classici.

La trama

Viziata, egoista, capricciosa, indolente, arrivista. Oppure: paladina del Desiderio, la pulsione fondamentale che muove ogni essere umano, che in lei è totalizzante al punto da guidare ogni sua azione, dalle relazioni amorose al suicidio finale. Di tutte le eroine della letteratura poche sono in grado di dividere il parere dei lettori quanto Emma Bovary.

Antonella Lattanzi, una delle più grandi scrittrici italiane contemporanee, si è innamorata di Emma. Più di una volta, a ogni rilettura del capolavoro di Flaubert, in periodi diversi, e sempre cruciali, della sua vita. Madame Bovary è il libro del suo cuore, ed Emma per lei quasi un’ossessione. Lo stesso desiderio  inestinguibile che muove Emma, Lattanzi lo sente come proprio, tanto da farle pensare se non “Madame Bovary sono io” almeno “Emma è mia sorella”.

Seguendo il filo di questa affinità elettiva, Lattanzi, con il suo stile appassionato ed elegante, ci conduce in un viaggio nella psiche dell’eroina flaubertiana, un viaggio in cui la sua vita e quella immaginaria del personaggio si intrecciano, mostrandoci come l’opera e l’ossessiva cura di Flaubert per la scrittura illuminino un percorso che riguarda altri libri, film, canzoni, da Anna Karenina al documentario Deep Water, da Sotto il vulcano di Malcolm Lowry a Beppe Fenoglio.

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