24 Ott Ophélie si vendica / Michel Bussi

"Odiare vuol dire fuggire. Fuggire sempre"

Ophélie si vedica di Michel Bussi

La genialità di costruire trame, illudere e sorprendere il lettore di Michel Bussi in questo nuovo noir si unisce alla capacità di affrontare temi sociali e di regalarci protagonisti assolutamente indimenticabili.

La protagonista, Ophélie, detta Folette, è ossessionata dall’idea della vendetta nei confronti di chi secondo lei è il colpevole della morte della mamma. E così, crescendo, in un centro di accoglienza, si prepara giorno dopo giorno, elaborando un piano che potrà mettere in atto anche grazie alla sua compagna di stanza e migliore amica, Nina.

La storia si svolge a Rouen, tra gli anni ’80 e ’90. Il romanzo racconta della provincia francese che sta cambiando, delle periferie, dell’immigrazione, della politica corrotta. La storia si dipana con un ritmo irresistibile, e ci si trova a fare il tifo per la protagonista che cresce, ma sempre incapace di trovare la pace perché tormentata dal pensiero di vendicarsi.

Per questo romanzo Bussi ha fatto la scelta di scrivere in seconda persona, con Ophélie che si rivolge di volta in volta agli altri personaggi della storia.

E alla fine, come in tutte le opere dell’autore di Ninfee nere, restano tante domande su cosa sia vero e cosa sia illusione, su quale valore abbia la realtà così come la conosciamo, o crediamo di conoscerla.

Consigliatissimo.

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La trama

“Papà ha ammazzato mamma”. Rouen, aprile 1983. Ophélie, sette anni, ha visto tutto o quasi. Ma il padre non è l’unico colpevole. Un altro uomo avrebbe potuto salvare la madre. Da allora Ophélie ha un solo obiettivo, ritrovare i testimoni, mettere insieme i pezzi del puzzle che le rivelerà la verità e, con pazienza, compiere la sua vendetta… Orfanella in un centro di accoglienza, alunna ribelle, poi universitaria che si muove con una falsa identità, ogni tappa della vita di Ophélie sarà segnata dalla sua ossessiva e sconvolgente ricerca.

In un intrigo romanzesco che mischia amore e amicizia, percorso iniziatico e manipolazioni, Michel Bussi tratteggia un affresco sociale degli anni Novanta del tutto inedito.