11 Apr Chi sta male non lo dice / Antonio Dikele Distefano
"Eravamo solo il rimorso di ciò che non avevamo fatto e non avremmo più potuto fare"
RECENSIONE CHI STA MALE NON LO DICE
Una storia d’amore e di solitudine raccontata quasi come fosse un dramma shakespeariano. C’è un senso di tragedia palpabile dalla prima pagina di questo breve romanzo di un giovane scrittore che ho incontrato per la prima volta, anche se da tempo mi incuriosiva. Ifem e Yannick sono Giulietta e Romeo delle periferie, due ragazzi di origini africane che si sentono sempre diversi in un Paese accogliente solo di facciata. Ci sono famiglie distrutte dalla povertà e dalla solitudine, dalla scelta di emigrare spesso senza sapere che l’Italia non è il paese dei balocchi (“Ifem, non ci fermeremo finché non capiranno che non siamo italiani che si sentono neri, ma neri italiani”).
Yannick ha problemi di tossicodipendenza, Ifem cerca l’amore che non trova in casa. Si conoscono a un festival multiculturale e fanno di tutto per restare insieme, nonostante tutto. A parte qualche frase da cioccolatini di troppo, Distefano racconta questa storia dalla voce dei due protagonisti come se fosse un lungo poema, recitato, a tratti gettato in faccia al lettore.
Per leggere qualcosa di non già letto. Bella anche la copertina che rappresenta il tentativo di Yannick di stare a galla nonostante il macigno che si porta dentro. “Chi sta male non lo dice”, ma forse solo riuscendo ad aprirsi alla vita senza nascondere più lacrime e rabbia, potrà iniziare a sentirsi felice.
TRAMA
Yannick e Ifem sono due giovani originari del Congo ma nati in Italia. Tuttavia si sentono soli e stranieri in una periferia dove “a cadere a pezzi sono le persone”. Lui ha un problema di tossicodipendenza, un padre che lo ha abbandonato, e la madre perennemente insoddisfatta e arrabbiata con il mondo. Lei, orfana di madre e con un padre incapace di comunicare e men che meno di darle affetto, cerca in Yannick l’amore e una speranza per il futuro, che non riesce a trovare. Una storia d’amore che si snoda tra un ambiente malfamato suburbano e la spiaggia di Cattolica.
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