24 Mar Morbide guance / Natsuo Kirino
Storia di una donna "non allineata"
RECENSIONE MORBIDE GUANCE DI NATSUO KIRINO
Avevo scoperto Natsuo Kirino già grazie a Le quattro casalinghe di Tokyo e me ne ero innamorata. Morbide guance mi ha, se possibile, colpita ancora di più. Protagonista è Kasumi, una donna perennemente “non allineata”, sempre in fuga. Da ragazza non vuole rassegnarsi alla vita in un paesino sul mare e scappa in città. Da moglie e madre è pronta a lasciare tutto per un nuovo amore. Ma si trova a pagare il prezzo dei suoi errori. Colpa ed espiazione, voglia di libertà e un’ossessiva ricerca di una felicità che sfugge sempre sono i temi di un romanzo profondo, tristissimo e poetico.
La storia di Kasumi si intreccia, quasi per caso, a quella di Utsumi, un poliziotto malato terminale di cancro. I due decidono di vivere insieme le ultime settimane di vita di lui. Ciascuno è attratto dalla incapacità di rassegnarsi dell’altro. In questo quadro è coerente anche il finale, che ovviamente non svelo, che non risolve affatto la storia, ma apre a nuove domande. Natsuo Kirino è bravissima anche in questo libro a descrivere la solitudine estrema di una donna che cerca la propria affermazione, pronta a sacrificare anche le persone a lei più vicine. Splendide, inoltre, le descrizioni dell’Hokkaido, delle montagne e del mare del Giappone. Consigliatissimo.
LA TRAMA
Kasumi, appena finito il liceo, fugge di casa senza nemmeno lasciare un biglietto ai propri genitori per realizzare il proprio sogno di vivere sola a Tokyo. Trova lavoro in una stamperia e sposa il proprietario, nonostante non ne sia innamorata. Dopo la nascita di due bambine, Yuka, la sua preferita, la bimba con le “morbide guance” che danno il titolo al romanzo, e Risa, Kasumi inizia una relazione extraconiugale con Ishiyama, cliente di suo marito. Anche Ishiyama è sposato e ha due figli.
Per stare più vicino all’amante, decide di acquistare uno chalet nell’Hokkaido e invita per una vacanza Kasumi con il marito e le figlie. Misteriosamente Yuka scompare. Da quel momento tutti gli equilibri si spezzano. Kasumi vede nella scomparsa della sua figlia preferita una punizione per i suoi errori. Decide di continuare a cercarla per tutta la vita. Fino a quando Utsumi, poliziotto malato e ormai prossimo alla morte, decide di aiutarla.
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